MALATTIA DIVERTICOLARE DEL COLON

A cura del Dott. Michele D’Ambra Consigliere Nazionale SIUCP-ETS

Introduzione

Per diverticolo si intende un’alterazione strutturale della parete del colon con la formazione di sacche e/o tasche che prendono il nome di Diverticoli.

Distribuzione nella popolazione:

Prevalenza 5% fino ai 40 anni; 40% ai 60; 65% oltre gli 85

Più comune nei maschi fino alla sesta decade di vita, poi percentuali sovrapponibili con la popolazione femminile.

Incremento statistico del 26% negli ultimi anni, specie nelle fasce d’età più giovani.

Più frequente nel Mondo Occidentale per tipologia di dieta e stile di vita.

Il termine malattia diverticolare include diverse entità patologiche che spaziano dalla diverticolosi asintomatica (solo presenza dei diverticoli) alla diverticolite acuta (infiammazione o complicanze legate ai diverticoli) .

SIntomi

Circa il 20 % dei pazienti portatori di diverticoli sviluppano sintomi clinici di varia intensità.

Per SUDD Symptomatic Uncomplicated Diverticular Desease si intende la presenza di dolori addominali e meteorismo senza altre condizioni patologiche.

Per SCAD Segmental Colitis Associated with Diverticulosis si intende un quadro di colite segmentaria associata alla diverticolosi quadro clinico solitamente riscontrato in corso di esame endoscopico

Per Diverticolite Acuta si intende una condizione clinica caratterizzata da dolore addominale severo e prolungato, febbre ed alterazione degli indici di infiammazione (aumento globuli bianchi, PCR), fino a quadri complicati da ascessi, perforazioni o peritonite. 

Diagnosi

La colonscopia e la Colon Tc (Colonscopia Virtuale) sono indicate dalle evidenze come le metodiche migliori per confermare o escludere la presenza di diverticoli.

La colonscopia è la metodica più affidabile nella gestione e diagnosi della malattia diverticolare, inoltre può escludere la presenza di malattie infiammatorie cromiche intestinale, o neoplasie.

La TAC della ‘addome e della pelvi con mezzo di contrasto è importate come indagine complementare nella diagnosi della diverticolosi ma è fondamentale nella diagnosi e nella stadiazione della Diverticolite acuta e complicata grazie anche all’applicazione di alcuni score radiologici che aiutano a classificare il grado di severità tra i più famosi e utilizzati c’è la classificazione di Hinchey.

Come si tratta la diverticolosi?

La diverticolosi e la malattia diverticolare asintomatica, solitamente, vengono opportunamente trattate con una dieta che prevede un adeguato apporto di fibre e acqua, e alcune volte con farmaci che aiutano a controllare il dolore, lo spasmo colico e le variazioni dell’alvo. Tra le fibre più efficaci è indicata la Metilcellulosa di cui sono ricchi ortaggi, legumi e cerali integrali.

L’utilizzo di antibiotici tipo Rifaximina, di probiotici e di Mesalazina, sebbene utilizzati nella pratica clinica, non hanno evidenze scientifiche forti sulla loro utilità nel controllare i sintomi o nel ridurre il rischio di complicanze.

Trattamento della diverticolite acuta e complicata

La Diverticolite Acuta o la Malattia Diverticolare Complicata richiedono una gestione e un inquadramento clinico-diagnostico più accurato. Casi moderati possono essere controllati senza ricovero in ospedale; questa decisione deve essere presa dal medico curante.

Il ricovero anche nei casi moderati può essere raccomandato in pazienti di età avanzata con numerose comorbidità o in pz con immunosoppressione.

Casi più gravi necessitano del ricovero ospedaliero, nelle forme di diverticolite acuta, severa, complicata, in tutte le linee guida europee ed americane è raccomandata l’ospedalizzazione, terapie di supporto infusionali, antibiotici per endovenosa.

Il trattamento chirurgico viene riservato ai pazienti con attacchi ripetuti, casi severi o complicati e quando si avverte una debole riposta o, addirittura, nessun miglioramento dopo la terapia medica.

I quadri clinici più frequentemente trattati con chirurgia sono perforazione, ascessi, peritoniti, o quadri che esitano da episodi ricorrenti di acuzie come le stenosi o le fistole croniche. 

Tra gli interventi più frequenti in urgenza è eseguito l’intervento di Hartmann, in elezione si esegue una sigmoidectomia o una emicolectomia sx (con risparmio o meno dell’AMI) a seconda della severità e dell’estensione della patologia.

La chirurgia laparoscopica mininvasiva riveste oggi un ruolo primario dell’approccio chirurgico alla malattia diverticolare, come è sempre necessario nei casi complicati poter contare su un approccio multidisciplinare. Il coinvolgimento di un radiologo interventista, di un urologo può essere utile a ridurre l’invasività dell’intervento chirurgico e a ridurre il confezionamento di stomie.

Un chirurgo con esperienza Colo –Rettale può affrontare il trattamento della malattia diverticolare anche complicata con strategie efficaci, approccio multidisciplinare e tecnica mininvasiva.

 

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